O giù di lì.
Lo ZX81 fu il secondo computer della Sinclair, predecessore immediato dello pseudoglorioso ZX Spectrum. Una mattonella nera di circa 15 cm di lato farcita con uno Z80 (la stessa CPU che ritroveremo nello Speccy) e lo stratosferico ammontare di 1 KB di RAM, incapace di generare colori e sonoro e sostanzialmente privo di grafica propriamente detta (può generare solo una serie predefinita di caratteri testuali).
La memoria era fortunatamente espandibile, ma la macchina nuda e cruda veniva con questo singolo kappa e ce lo si doveva far bastare se non si avevano soldi per l'upgrade. La maggior parte del software rintracciabile di KB ne chiedeva almeno 16, quindi la macchina base era sostanzialmente tagliata fuori da quasi tutto (la Sinclair riproporrà questo "scherzetto" in modo ancora più stronzo con gli Speccy 16K e 48K). Ma ci fu comunque chi si mise di buzzo buono a fare qualcosa di valido per lo ZX81 liscio. Spicca, su tutti, l'incredibile 1K ZX Chess (1982) di David Horne, un simulatore di scacchi che non avrà il nome più originale della storia, né l'abilità di Deep Blue, e neppure una fedeltà totale alle regole più avanzate (non si può arroccare o promuovere, per esempio) ma che fa il suo sporco dovere là dove nessuno l'avrebbe ritenuto possibile.
1K ZX Chess è probabilmente il più encomiabile esempio di programmazione su ZX81, anche perché ottenuto su una macchina non espansa. Ma ci sono altri due giochini interessanti da vedere sulla mattonella espansa a 16K. Il primo è il seminale e noiosissimo Flight Simulation della Psion, pure lui del 1982, emerso anche per Spectrum (ma ovviamente su ZX81 è più badass, anche perché la versione Speccy è solo per 48K... col triplo di RAM son buoni tutti).
Last but not least, il 3D: 3D monster maze (1982 again) di Malcolm Evans, uno dei primi First Person Runner - no, non Shooter, proprio Runner: non si spara, si corre soltanto: ci si aggira in un labirinto a bassissima risoluzione (tutto in charset, ovviamente, come ho già detto modi grafici veri e propri non ce ne sono) in cerca dell'uscita cercando di non farci mangiare da un T-Rex. Rabbrividiamo! Sul serio!
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