martedì 22 marzo 2016

Lee Enfield in the tournament of death (C64 et al., 1988)

- Pubblicato nel 198.. uh...
- Cominciamo bene.
- Un lapsus. Capita. Ecco qui: 1988. Pubblicato nel 1988 per Commodore 64, Amstrad CPC464 ed Atari ST, Lee Enfield irrompe nel mercato dell'intrattenimento elettronico, provocando inusitate esaltazioni.
- Davvero?
- No. Allora, intanto va detto che la responsabilità di questo crimine contro i videogiocatori è della Infogrames.
- Quella dell'armadillo epilettico!
- Se vuoi vederla così, sì. Lee Enfield in the tournament of death è stato programmato in due versioni: una localizzata per la Francia, e una per la non-Francia. Quella francese ha un altro nome: Bob Morane chevalerie. Ora, ricostruire decentemente la storia di tale prodotto, dimenticato -giustamente- da Dio e dagli uomini, non è facile. La mia supposizione è che, essendo la Infocosa francese, Bob Morane sia il nome originale, e Lee Loffio una riedizione per l'estero, dove il personaggio di Morane (famoso avventuriero della letteratura francese, a quanto pare) è assai di striscio cagato.
- Interessante.
- Ma proprio per nulla.
- Vero. E devo dire che, cercando Lee Enfield su Google, saltano fuori un sacco di foto di fucili.
- Emblematico, non trovi? C'è da dire che Bob Morane chevalerie esiste per CPC (e Atari ST, per il quale invece parrebbe mancare Lee Enfield), MA NON per C64. Per quest'ultimo c'è invece un'ulteriore localizzazione tedesca, Bob Moran rittertum. Assai incomprensibile. Comunque, il gioco è sempre la stessa menata.
- Proprio identica? Non cambia nemmeno un pixel?
- Cambiano tre cose: il titolo, l'intro (un'orrida schermata fissa per BM, niente del tutto per LE) e la scritta che campeggia in alto durante il gioco e che ne riporta il nome, casomai rischiassimo di dimenticarcelo. Elegante.
- Ma il gioco in sé com'è? Perchè blateri da mezz'ora, ma io non l'ho ancora capito.
- Se ti può consolare, nemmeno io che l'ho provato. Innanzitutto l'area di gioco copre nientemeno che il 29,1% dello schermo (sì, ho calcolato l'area, e allora? Vuoi farmi causa? Ciupa). Nel 70,9% restante (voglio dire, PIU' DI DUE TERZI DELLO SCHERMO BUTTATI, santoddio!) campeggiano -statici- il nome del gioco, parte del volto di una specie di mostro viola che non si capisce che sia, sarà forse il nemico finale, non so, e il volto del nostro eroe: espressivo come solo Steven Seagal che cerca di imitare Kimi Raikkonen col metodo Stanislavskij, e inguainato in un'armatura azzurrina che persino nella pixellosa ottobittità appare finta come fosse fatta con stagnola Kinder 5 Cereali.
- Ho un'erezione. Continua.
- Tutto ciò è già brutto su C64. Su CPC i colori diventano ancora meno reali, simili a un quadro fauves spento -non so, rendo l'idea?-, con Loffio che ha una specie di varicella squadrata talmente contagiosa da infettare l'armatura. Su ST, stante le maggiori capacità del 16-bit atariano, la situzione non può che...?
- ...migliorare?
- Bravo, credici agli UFO. Ecco forse Morane è disegnato un pelo meglio, il che riesce però solo a intristire ulteriormente il tutto (vedere per credere). La colorazione compete comunque con la versione Amstrad. Per quanto riguarda lo schermino di gioco, peggio che andar di notte: tutto sembra fatto col lego, con una colorazione che si poteva trasportare direttamente su Spectrum senza problemi. Solo per approssimazione riusciamo a renderci conto che l'ambientazione è l'interno di un castello. Enfield è una chiazza viola seghettata che nulla ha di similare al fesso che resta disegnato sul lato dello schermo; i nemici sono altre chiazze seghettate, e grazie tante che almeno sono colorate in modo diverso.
- Immagino che delle musiche non si sia occupato Hubbard.
- L'unico nominativo collegato al gioco che ho trovato (grafici e programmatori sono saggiamente scomparsi nel nulla) è quello del musicista, tale Georg Brandt. Qualche lavoro all'attivo ce l'ha, personalmente l'avevo già sentito nominare per BEAM.
- BEAM lo conosco anch'io. La musica è bella.
- Mah, carina. Comunque lui di BEAM ha scritto la versione 64, mentre Carsten Neubauer quella ST e Thomas Hermann quella Amiga. Arrangiamenti a parte, la melodia è la stessa, quindi chi è il vero autore? E' farina del sacco di Brandt? Mmh.
- Ma quanto sei stronzo. Riconoscigli almeno che tecnicamente la musica è venuta discretamente (soprattutto se l'ha riscritta downgradando la versione Amiga).
- Lo riconosco, e nulla più. Comunque dirò un'eresia: anche la musichetta di BM/LE (ovviamente è la stessa per entrambi) è carina. Per 20 secondi. Poi inizia il loop.
- Ma veniamo al piatto forte, suppongo.
- Intendi il gioco in sé? Ebbene, ho provato sia LE che BM, sia per biscottone che per CPC (la versione ST l'ho evitata). I due LE sono ingiocabili nel senso stretto del termine: su CPC non parte; su C64 la chiazza violacea si muove solo con forte ritardo, in modo incongruo rispetto ai comandi impartiti, e non appena si muove comincia a perdere energia senza motivo e senza che si possa fermare la cosa. Nel giro di un minuto dall'inizio del gioco sono morto, senza sapere perché. A quel punto tutto si blocca e se voglio rigiocare (MWAHAHAHAHHA!) devo riavviare il biscottone. Molto gratificante.
- Immagino.
- Forse sono stato sfortunato con le versioni. Ma la cosa scioccante è che in realtà tutti questi bug non compromettono significativamente l'esperienza ludica. Ce ne possiamo rendere conto giocando a Bob Moran[e], che invece purtroppo "funziona".
- Tra virgolette.
- Chiaro. Lo sprite violaceo schizza di qua e di là in modo poco controllabile, ogni tanto appaiono nemici a caso (soprattutto cosi bianchi che a naso dovrebbero essere orsi polari. In un castello. Certo).
- Beh, niente vieta di costruire un castello a Nuuk.
- Bah, hai ragione, del resto si è visto di peggio in Weird Dreams. I nemici comunque si dovrebbero abbattere a pugni premendo il tasto di fuoco. Io non ce l'ho fatta, i cazzotti vanno a vuoto. Ho fatto una manciata di tentativi, e non sono mai riuscito a uscire dalla prima stanza o anche solo a colpire un nemico, né su C64 né su CPC. Sono affranto e penso che non riprenderò mai più in mano un videogioco.
- Insomma, un'esperienza stimolante.
- Tipo le prugne.




(Nota: questo abominio è stato pubblicato in un'ulteriore versione per un computer che non conosco, il Thomson TO 8. Non esiste invece la versione PC, nonostante lo sostenga la recensione dello Zzap! italiano dell'epoca: è solo un errore di traduzione, la versione recensita è banalmente quella C64).
(Nota-bis: grazie a una segnalazione ho scoperto, dopo molti anni che una versione per PC di questo gioco effettivamente esisteva, ma col nome di Bob Morane. Mi scuso con i lettori per l'imprecisione di tre righe più su).